Chiunque abbia conosciuto la Kinvara, prima di questa Saucony Kinvara Pro, nell’epoca delle scarpe da gara tradizionali (ossia prima delle scarpe con piastra in fibra di carbonio), potrà confermare che questa Saucony era la più originale e anticonvenzionale. Era una scarpa da gara, ma era più ammortizzata della media. Era un modello veloce, ma anche avvezzo allo stile del Natural Running. Insomma era unica ed era tra le preferite di tanti maratoneti di metà plotone.
Saucony Kinvara Pro, cosa c’è di nuovo
Saucony ha da poco presentato una nuova (e inedita) versione della Kinvara, uscita con il nome di Kinvara Pro. Una scarpa decisamente leggera e, a giudicare anche dall’apparenza, super ammortizzata. Insomma, qualcosa che si discosta decisamente dalla tradizionale filosofia di Kinvara e che dunque può trarre un pochino in inganno. In realtà in questa Kinvara non c’è proprio nulla della Kinvara originale, che intanto è arrivata alla 14esima edizione senza mai prevedere una piastra, ma c’è una scarpa tutta nuova che ha bisogno di essere interpretata.
In effetti, Kinvara Pro ha un’ammortizzazione superiore a quella di una scarpa media, e l’enorme altezza dell’intersuola (42 mm nel posteriore) la rende “illegale” per l’uso nelle gare ufficiali, secondo le regole di World Athletics. Dunque, questa è sicuramente una scarpa da allenamento con una piastra meno invadente rispetto alla media.
La domanda che vene spontanea è: che bisogno aveva Saucony di creare una scarpa così? In realtà un senso ce l’ha ed è tutto nell’originalità del “brand” Kinvara. Anticonformista come lo era stata la prima versione, anche questa scarpa si conferma un modello da allenamento davvero tuttofare: una scarpa da indossare per gli allenamenti più veloci, ma anche per quelli più lenti.
Per le prove brevi, così come per le più lunghe. La piastra che copre 3/4 della lunghezza fornisce una rigidità più dolce ma allo stesso tempo una forma rocker che la rendono fluida e scattante nelle prove più veloci. Allo stesso modo, l’ammortizzazione elevata, la rende brillante nelle corse più lunghe. Inoltre, a differenza di alcune scarpe con piastra, la rigidità contenuta consente di avere subito una transizione veloce, anche a ritmi più lenti.
Kinvara Pro, la tomaia e l’intersuola
La scarpa calza perfettamente e c’è molto spazio nell’avampiede per permettere alle dita di distendersi. C’è una linguetta morbida, che si trova sorprendentemente in alto sul piede, il che è un po’ strano quando si indossano le scarpe per la prima volta, ma aumenta il comfort durante la corsa. Il preciso sistema di allacciatura consente inoltre una calzata personalizzata.
Con una grande quantità di intersuola PWRRUN sotto il piede, la corsa è morbida, ma non è soffice come un cuscino: la schiuma è reattiva.
Detto questo, l’altro tester ha ritenuto che il peso aggiuntivo (269 g per l’uomo e 240 g per la donna) faccia sì che le Kinvara Pro risultino un po’ pesanti per alcuni durante le sessioni di intervalli o per la corsa a ritmo sostenuto. Il punto su cui tutti sono d’accordo, tuttavia, è il comfort, che è fantastico. RW non ha riscontrato punti caldi o vesciche mentre indossava la scarpa su 10 miglia, e non avrebbe alcuna riserva nell’utilizzare queste scarpe anche per corse più lunghe.
Con una grande quantità di intersuola PWRRUN sotto il piede, la corsa è morbida, ma non è soffice come un cuscino: la schiuma è reattiva.
A chi consigliamo la Kinvara Pro
Non è certo un modello economico, visto il prezzo consigliato di 220, soprattutto per una scarpa che non può essere utilizzata il giorno della gara. Tuttavia, sono molti i runner neutri e dalla corsa efficiente che possono desiderare avere una compagna d’allenamento con piastra per i giorni di allenamento più veloce e qualitativo.
La domanda che bisogna porsi innanzitutto è dove si colloca esattamente questa scarpa nella vasta collezione di Saucony? Premesso che non è paragonabile alla Endorphin Speed, che comunque è dotata di una piastra in nylon, né tanto meno alla Endorphin Pro 3, un’altra ottima scarpa, dotata di una piastra in fibra di carbonio a tutta lunghezza e super leggera.
La cosa più importante è che si tratta di un paio di scarpe da running davvero sorprendenti, che offrono praticamente tutto ciò che si può desiderare da un paio di scarpe, tranne il giorno della gara. In effetti, queste scarpe entrano di diritto nella nostra categoria brevettata di scarpe “da vacanza”, quelle che si mettono in valigia quando si è in viaggio e si può portare solo un paio per fare tutto.
In sintesi: scarpa fantastica, scelta del nome inspiegabile.