La Saucony Endorphin Elite 2 è la scarpa più performante in casa Saucony progettata per le competizioni e per gli atleti che cercano massime prestazioni in gara ma che, a scapito del suo nome, non si rivolge solo una fette elitaria di runner, bensì si estende a un pubblico più ampio di podisti di buon livello grazie all’elevato livello di ammortizzazione quanto di reattività.
L’intersuola è densa e consistente con i 39,5 mm nel tallone e 31,5 nell’anteriore per un drop equilibrato di 8 mm. Rispetto alla versione precedente, la scarpa è stata alleggerita di 5 grammi, scendendo sotto la barriera dei 200 g. Ora il peso è di 199 g. Il profilo molto particolare della prima edizione viene sì parzialmente mantenuto, ma anche rivisitato solo per apporre migliorie che andiamo a vedere in seguito.
Saucony Endorphin Elite 2, l’intersuola
La Endorphin Elite 2 continua a utilizzare la schiuma PWRRUN PB, ma con miglioramenti nella formulazione per offrire un’ammortizzazione ancora migliore e un maggiore ritorno di energia. La combinazione della schiuma PWRRUN HG e della piastra in carbonio offre una reattività eccezionale, rispondendo bene ai cambi di ritmo e mantenendo alte velocità senza comprometterne il comfort. Infatti, l’ammortizzazione è uno dei punti di forza della Endorphin Elite 2. La schiuma è morbida quanto basta per attutire gli urti da impatto al suolo e proteggere le articolazioni nelle corsa più lunghe e intense.
Infine, la tecnologia Speedroll che dà la caratteristica geometria alla scarpa è stata affinata per offrire una transizione ancora più fluida e un miglior supporto durante la corsa. Nonostante sia una scarpa altamente ammortizzata e leggera, la Endorphin Elite 2 offre una buona stabilità grazie alla struttura modificata e migliorata, soprattutto nel mesopiede.
Saucony Endorphin Elite 2, la tomaia
La tomaia è realizzata in materiale mesh leggero e traspirante, che offre un’ottima ventilazione e mantiene i piedi freschi durante le corse più lunghe. Il design senza cuciture riduce il rischio di irritazioni e sfregamenti.
La calzata è sicura e aderente grazie al sistema di allacciatura, che assicura che il piede rimanga ben posizionato all’interno della scarpa. La tomaia è stata rivisitata nella zona del collo dove non compaiono più i buchi che in passato riducevano la stabilità del modello. La linguetta non è più traforata, ora adesso appare più strutturata ma sempre sottile e comoda. I lacci sono piatti e non causano problemi di allacciatura. La soletta è morbida ma non removibile.
Saucony Endorphin Elite 2, la suola
La suola è forse la parte della scarpa che ha subito il più grande cambiamento. Costruita con una mescola di gomma che offre una trazione eccellente su diverse superfici, non è più minimalista come nella versione precedente.
Ora è completamente ridisegnata e i tasselli presenti sono progettati per garantire una buona aderenza sia su strada asciutta che bagnata, ma anche, in parte, su tratti ghiaiosi. La gomma della suola resiste bene all’usura ed è rinforzata nei punti di maggior contatto del piede con il terreno come il tallone e l’avampiede. Rispetto a molte altre super scarpe, qui la piastra in carbonio ora non è più visibile in quanto lo strato di intersuola ricopre tutta la superficie della suola.
Saucony Endorphin Elite 2, a chi la consigliamo
La Saucony Endorphin Elite 2 è una scarpa da gara per ogni tipo di distanza, dalle 5 km alla maratona grazie alla sua ammortizzazione che si sposa perfettamente con una sorprendente sensazione di reattività. Se la confrontiamo con la sorella in casa Saucony, le Endorphin Pro 4, la Elite 2 è più leggera di circa 20 g, mostra un design più aggressivo con un rocker maggiormente pronunciato per una maggiore propulsione in avanti. L’intersuola non è a doppia densità come nella Endorphin Pro 4 che vede il PWRRUN PB (meno reattiva) e PWRRUN HG, ma è composta solo da PWRRUN HG, la mescola nobile di Saucony ma ancora più morbida e reattiva rispetto alla prima versione.
La scarpa è pensata per tutti quei runners che cercano una scarpa leggera, reattiva e confortevole per le gare e per raggiungere nuovi traguardi. La sua morbidezza fa sì che non sia destinata solo a pochi runners, veloci e leggeri, ma anche ad atleti fino agli 80 km ben allenati e che corrono sotto i 4’ al km fino alla mezza maratona e sotto le 3 h in maratona.