Forse in pochi lo sanno, ma negli ultimi anni una delle scarpe da corsa più vendute al mondo è stata la Brooks Ghost. Nonostante l’evoluzione delle tendenze e le nuove tecnologie, la più classica delle scarpe da corsa, ossia la Brooks Ghost, ha sempre conservato un posto speciale nel cuore di moltissimi runner, contribuendo a determinare il successo del marchio Brooks che da diversi anni è tra i più desiderati nel mondo della corsa su strada.
Per questo, l’aggiornamento di Brooks Ghost è atteso ogni anno ida parecchi runner, sebbene tra le calzature sul mercato sia quella che è cambiata meno di ogni altra, mantenendo un design e delle geometrie piuttosto tradizionali e un equilibrio tra confort, ammortizzazione e prestazioni che la rendono un vero jolly del mercato.
Eppure, qualcosa si è mosso nel 2024, perché con il lancio della nuovissima Brooks Ghost 16, il brand di Seattle ha messo in campo un aggiornamento tecnologico piuttosto sostanziale che riguarda soprattutto l’intersuola.
Brooks Ghost 16, cosa c’è di nuovo
Il cuore delle trasformazioni di Brooks Ghost 16 è nell’intersuola. La “vecchia” piattaforma realizzata in schiuma DNA Loft v2, un materiale stabile e affidabile ma un po’ vecchia scuola, è stata sostituita con la nuova schiuma DNA Loft v3. Si tratta di un EVA infuso con azoto del quale si può apprezzare subito la leggerezza. Questa è la stessa schiuma introdotta nella collezione Glycerin fin dalla Brooks Glycerin 20 e oggi presente anche sulla Brooks Glycerin 21.
È un materiale leggero e più dinamico rispetto al vecchio DNA Loft v2 utilizzato sul Brooks Ghost 15. Secondo i dati forniti dal brand, questa schiuma è del 10% più leggera, del 9% più morbida ed offre un ritorno di energia del 10% maggiore rispetto al passato.
Brooks Ghost 16 VS Brooks Glycerin 21
Non è usuale fare un confronto tra due calzature dello stesso brand che fanno parte di due linee diverse, tuttavia può essere utile in questo caso, perché con l’ultimo aggiornamento la Brooks Ghost è diventata (almeno all’apparenza) tremendamente simile alla Glycerin, modello premium del marchio americano. A questo punto viene spontaneo domandarsi perché comprare l’una piuttosto che l’altra e quali differenze giustificano un prezzo più elevato per la Glycerin?
Sebbene i due modelli abbiano adottato la stessa tecnologia per l’intersuola, ossia la schiuma DNA Loft v3 infusa in azoto, la Glycerin rimane la “sorella maggiore”, non soltanto per il tipo di rifiniture di cui è dotata, ma perché la sua intersuola è piuttosto differente, più morbida e ammortizzata e anche un pizzico più reattiva. Per garantire che Glycerin rimanga il modello premium, Ghost 16 mantiene uno spessore dell’intersuola ridotto sia nella zona posteriore che dell’avampiede e un drop più alto di 2 mm. (La Glycerin ha uno spessore di 28mm – 18 mm; mentre Ghost 16 è come Ghost 15, 24 mm -12 mm).
Brooks Ghost 16, l’intersuola
Della nuova intersuola abbiamo già detto tutto… o quasi. In realtà non è cambiato solamente il materiale utilizzato per costruire la piattaforma, ma anche la larghezza della scarpa anche appare più abbondante sua nell’area tallonare che del mesopiede, con l’obiettivo di aumentare la stabilità del prodotto. L’avvento della nuova schiuma sembra avere influito anche sulla flessibilità della scarpa. Importante sottolineare anche le cose che non cambiano, a cominciare dal drop di 12 mm, molto tradizionale, che ha una sua valenza per i runner che macinano molti chilometri e prediligono una geometria più tradizionale. Allo stesso modo, potrà colpire il fatto che in un mercato dominato da scarpe con rocker elevato (il rocker è la curvatura dell’intersuola), questo modello risultati piuttosto piatto. Questo è immediatamente percettibile se si scende da una scarpa con rocker, ma la sensazione è molto meno percepibile già dopo pochi chilometri. Anche perché la buona flessibilità della scarpa consente al piede di lavorare con una buona rullata, rotonda e fluida. Questa riluttanza nel proporre una scarpa con rocker elevato, probabilmente dipende anche dal fato che Brooks continuerà a proporre nella collezione il modello Ghsot Max, che si caratterizza per un rocker molto accentuato.
Brooks Ghost 16, la tomaia
La tomaia è in Air Mesh, materiale ben imbottito, flessibile e confortevole, anche se può risultare pesante nelle giornate più calde. Si tratta di un tessuto essenziale, privo di cuciture e, pur essendo privo di rinforzi massicci, è capace di offrire un buon supporto e una calzata sicura. Il collare molto imbottivo, la linguetta morbida e il tessuto interno particolarmente pregiato, offrono un confort di calzata da scarpa premium.
La nuova suola di Brooks Ghost 16
Insieme all’intersuola, Brooks ha aggiornato anche la suola introducendo la tecnologia RoadTack che consiste nell’uso di una gomma infusa di silice. Ciò la rende ottima anche sui terreni bagnati, ma soprattutto la rende molto resistente e capace di durare parecchie centinaia di chilometri.
Brooks Ghost 16 a chi la consigliamo
Ghost è la scarpa jolly per antonomasia. Quel modello da running che riesce sempre a tenere il giusto equilibrio tra ammortizzazione, morbidezza e stabilità. Decisamente pensata per i runner neutri di peso fino agli 80 chili, può rappresentare una scelta vincente per chi si allena molte volte nella settimana e cerca un modello tutto fare. Una scarpa senza fronzoli che non è progettata per le grandi prestazioni, ma per offrire comfort e una lunga durata.