Nike rinnova la sua Super trainer Zoom Fly 6, la scarpa per l’allenamento veloce con una forte personalità. Sono tanti i runner che corrono le maratone (e anche gare più brevi) indossando un paio di Nike Zoomx Vaporfly oppure un paio di Nike Alphafly. Ma il giorno della gara rappresenta solamente il 5% di un percorso di preparazione che comincia molti mesi prima e che si compone di allenamenti duri e non sempre soddisfacenti… di tanto lavoro.
È ormai assodato che per quei giorni è sconsigliato allenarsi indossando un paio di super scarpe (quelle più leggere e performanti) non soltanto perché sono molto costose e la loro durata è limitata nel numero di chilometri, ma anche e soprattutto perché la loro forma e le caratteristiche le rendono troppo estreme per le corse quotidiane.
Nike Zoom Fly 6, cosa c’è di nuovo
Questa convinzione ha contribuito alla nascita di un mercato di calzature da running dall’elevato valore tecnico (e spesso dotate di piastra in fibra di carbonio o di altri materiali compositi) che sono state definite Super trainer. Una nicchia sempre più affollata che conta ad esempio le Asics Superblast 2, le Saucony Endorphin Speed 4, o ancora le Puma Deviate Nitro Elite 3.
Il loro compito è accompagnare i runner più veloci ad allenarsi a ritmi elevati con una scarpa molto reattiva e prestante, ma con caratteristiche meno estreme e soprattutto con una durata maggiore in termini di chilometri percorsi.
Zoom Fly, presente da molti anni sul mercato, è sempre stata considerata una versione più conveniente delle più ritolate Vaporfly e Alphafly. La Zoom Fly 5, con piastra in fibra di carbonio e un’intersuola in schiuma ZoomX riciclata con inserti in EVA, aveva compiuto un passo avanti nel mondo delle corse più veloci, ma non aveva convinto del tutto. Questa volta Nike si è affidata anche ai preziosi feedback di Eliud Kipchoge per creare la nuova Nike ZoomX Fly 6 che sembra aver trovato una sua personalità molto spiccata.
Nike Zoom Fly 6, l’intersuola
Innanzitutto, è molto cambiata l’intersuola che non è più in materiale riciclato e soprattutto è costituita da un pezzo unico di schiuma ZoomX, la stessa utilizzata in Vaporfly 3 e Alphafly 3. Uno strato di schiuma EVA (SR-02) è stato inserito nella parte inferiore (a contatto con la suola) per migliorare la stabilità durante le fasi di appoggio.
È stato confermato un FlyPlate in fibra di carbonio a tutta lunghezza immerso nell’intersuola. Ciò che cambia è anche la geometria della scarpa, grazie all’uso di uno strato più spesso di schiuma, il più alto mai usato in una scarpa Nike: parliamo di uno spessore di 42 mm nel tallone e 34 mm nell’avampiede, che la collocano decisamente nella categoria delle super trainer (teoricamente vietate per l’uso in gara degli atleti più veloci).
Nike Zoom Fly 6, la tomaia
La tomaia è realizzata con un tessuto a rete a due strati che punta ad offrire una sensazione di calzata simile a quella di un calzino, durata e traspirabilità rispetto a prima. Nonostante l’incremento di schiume per l’intersuola, la ZoomX Fly 6 ha un peso di 265 grammi, decisamente interessante rispetto ai 285 grammi della versione precedente, anche se non ancora allineato con ai molti concorrenti presenti sul mercato.
Rispetto ai modelli per il giorno della gara, questa Fly 6 ha una suola leggermente più strutturata, con uno strato in gomma che serve a garantire maggiore sicurezza, ma soprattutto un maggior numero di chilometri.