Saucony Ride 17 è arrivata per sorprendere i runner a caccia di una scarpa da corsa da allenamento vivace e sbarazzina. Saucony Ride è da sempre una sorta di “underdog” tra le scarpe da corsa del marchio Saucony. Questo perché i riflettori sono sempre stati puntanti su modelli premium come Triumph o su scarpe più veloci come quelle della linea Endorphin. Invece, la Ride non ha mai deluso le aspettative, anche se nelle ultime due edizioni aveva mostrato qualche segno di vecchiaia e la necessità di un pizzico di reattività in più.
Saucony Ride 17, cosa c’è di nuovo
Il boost è arrivato con la nuova Saucony Ride 17 che ha subito una trasformazione ampia ed evidente anche nelle prestazioni di corsa. Il cambiamento più importante riguarda la schiuma dell’intersuola, che è stata aggiornata: dal normale Pwrrun si è passati ad un più reattivo Pwrrun+ (la stessa schiuma utilizzata per la Saucony Triumph 21). C’è anche una nuova tomaia in mesh ingegnerizzato per migliorare il bloccaggio del mesopiede e aumentare il comfort intorno al tallone.
Saucony Ride 17, l’intersuola
La nuova intersuola è realizzata in Pwrrun+, una schiuma a base di poliuretano in sfere che offre una sensazione morbida è reattiva. Questa schiuma promette anche una maggiore durata ed è sicuramente più leggera del 28% rispetto alle versioni precedenti, anche se nel complesso la nuova Ride 17, non è più leggera della precedente versione.
L’intersuola ha uno spessore di 35 mm nel posteriore e 27 nell’anteriore, per un drop di 8 mm. La soletta interna estraibile è realizzata pure in Pwrrun+ per offrire un pizzico di ammortizzazione aggiuntiva. Tuttavia, questi numeri non devono trarre in inganno. La scarpa ha una ammortizzazione media che è sensibilmente più ridotta rispetto alla sorella maggiore, la Triumph. La schiuma appare più morbida sotto il piede, fluida nelle transizioni e molto più stabile rispetto alla versione precedente.
Grazie all’uso della nuova schiuma, i tecnici di Saucony sono riusciti a trovare il giusto equilibrio tra ammortizzazione e vivacità, molto utile quando si intende cambiare ritmo o correre prove più veloci. La transizione dal mesopiede all’avampiede è estremamente fluida, anche grazie a un pizzico di geometria rocker all’avampiede che rende la rullata più rotonda.
I designer hanno anche allargato la base della scarpa, soprattutto nella zona del mesopiede e dei metatarsi, per renderla più stabile, ma questo la rende un po’ goffa quando si spinge più forte.
Di quante paia di scarpe ha bisogno un runner
Saucony Ride 17, la tomaia
Buoni i miglioramenti adottati alla tomaia con l’utilizzo di un mesh più traspirante e morbido. La scarpa calza bene soprattutto intorno al mesopiede. Aiuta la linguetta a soffietto, collegata ai due fianchi della scarpa, e abbastanza ferma e stabile. Anche l’imbottitura del collare tiene il tallone ben saldo anche senza dover stringere troppo le stringhe. Gli occhielli sono stati sostituiti con asole esterne che rendono più facile personalizzare l’allacciatura e non danno alcun fastidio al piede. Il puntale non è ampissimo, ma offre uno spazio sufficiente anche dopo molti chilometri, quando il piede tende a gonfiarsi.
Saucony Ride 17, la suola
La suola merita una nota di merito. Saucony ha dotato la scarpa di una suola in gomma molto spessa e ampia. Considerando che l’intersuola sembra poter garantire una durata superiore, avere sotto i piedi una suola molto durevole aiuta a moltiplicare il numero di chilometri che si potranno correre con questa scarpa.
A chi consigliamo la Saucony Ride 17
Sebbene la Ride 17 sia sempre stata una buona scarpa da allenamento (una di quelle che si dicono senza infamia e senza lode), a mancarle è sempre stata la personalità in grado di farla competere con i modelli più venduti della categoria, come la Ghost di Brooks, la Nike Pegasus, la Asics Novablast. Crediamo che questo modello abbia recuperato il gap e si proponga come una valida alternativa anche ai diversi modelli di fascia media.
Rappresenta una buona scelta per i runner neutri a caccia di peso fino a medio che cercano un modello da allenamento versatile e durevole. Una scarpa adatta sia a runner alle prime armi che ai più esperti in cerca di un modello per il training quotidiano.
Saucony Ride 17, le prime sensazioni di corsa
La calzata di questa scarpa si è dimostrata subito comoda, grazie a una tomaia davvero morbida e capace di adattarsi al piede. Una volta indossata, si possono subito correre molti chilometri perché la scarpa protegge bene il piede. Quando si muovono i primi passi di corsa si apprezza l’ammortizzazione solida che rende la scarpa stabile, ma mai troppo secca La Ride 17 è vivace e risponde bene ai cambi di ritmo, ma forse un pizzico di rocker in più sull’anteriore le avrebbe conferito una corsa ancora più brillante.